Anche in questo libro l’analisi sociale e la storia personale si uniscono nel racconto.
La vergogna è un altro pezzo del puzzle intimo che Ernaux ha costruito con la sua scrittura. In quest’opera si riflette intorno alla vergogna. Cos’è, perché la sente una ragazza operaia della periferia. Ernaux inizia quest’opera con un fatto terribile che fa risvegliare la sua vergogna: la domenica pomeriggio in cui suo padre ha voluto uccidere sua madre. Non è questo fatto che viene sezionato nell’opera Questo fatto è la scusa per approfondire la vergogna di Ernaux sulla sua famiglia e su se stessa.
Questo è il terzo libro che posto oggi, anche se ho finito di leggerlo diversi giorni fa.
Questo non è un libro (ovvero lo è … é fatto do carta, ha delle pagine, una copertina, lo si trova in vendita nelle librerie) è una lama che sanguina.
Un uomo si sveglia paralizzato nel letto di una stanza che non riconosce: ha il corpo ricoperto di ustioni. Ogni giorno una donna dai tratti inquietanti entra nella stanza per medicarlo e nutrirlo. Intanto Fran, tredicenne brillante e intuitivo, viene interrogato per un crimine di cui si è reso protagonista. Entriamo così nella Ciambella, un quartiere residenziale in degrado occupato abusivamente da immigrati, tossici e gente ridotta al lastrico. Qui Fran viveva con la sua ambigua famiglia, coltivando e vendendo erba. L’unica persona con la quale sembra condividere una forma di normalità è Stella, una coetanea grazie alla quale ha intravisto la possibilità di un altro modo di vivere, al di fuori di quel contesto marcescente. Alla ricerca del legame tra questi personaggi e le loro sorti, Titanio conduce il lettore nelle viscere delle pulsioni e dei sogni dell’adolescenza, in una mappa metaforica dove il contesto urbano cela la più gretta animalità e la natura si rivela sotto forma di un misticismo inquietante.
“La Malnata – quella nata male – era giù sulla riva del Lambro con due ragazzi che conoscevo solo di nome. Avevano entrambi i pantaloni corti e le ginocchia sbucciate, e per lei, questa ragazza che era appena all’altezza delle loro spalle, avrebbero affrontato gli spari come soldati che vanno in guerra, dicendo poi al Signore: sono morto felice”. “Un fenomeno letterario, la rivelazione di una voce unica, una narrazione potente in cui il passato riecheggia nel presente: La Malnata segna l’esordio letterario della ventiseienne Beatrice Salvioni, il cui romanzo viene pubblicato in contemporanea in oltre ventotto Paesi. Questo romanzo di apprendistato femminile racconta l’intensa ed emancipante amicizia di due adolescenti nell’Italia fascista. Due adolescenti non destinate a incontrarsi – una di estrazione borghese, l’altra operaia – trovano il coraggio di ribellarsi alla morale sociale e alla violenza degli uomini.
Romanzo ambientato in una piccola comunità che vive isolata (beh è su un isola) dal resto della terraferma e che come tutte le piccole comunità (qui mi vengono in mente i thriller di Luca d’Andrea ambientati in SudTirolo) tendono a chiudersi a riccio quando qualcuno dall’esterno vuole penetrare nei segreti della vita locale. Inizi la lettura e la continui per capire come l’autore voglia alla fine concludere e risolvere l’enigma degli assassinio di due giovani ragazzine.
Quello che mi è piaciuto di questo romanzo non ve lo posso dire perché non voglio fare spoiler ….
ma sta tutto nelle motivazioni di chi ha organizzato i crimini
“Nella citta in cui il mio “io” vive ci sono dei rumori che non si possono assolutamente ignorare. Alcuni sono fatti di lettere, altri sono più ridondanti e meno immediati, alcuni saltano, altri si annoiano. Il mio “io” cerca quei rumori durante i suoi “giri in città”. Ascolta le mele che cadono rotolando nei supermercati, qualcuno che in un cinema stropiccia un biglietto stampato a metà, le lettere che se la ridono nella più grande libreria della città.
Eppure non vede quello che ha già, ma solo quello che le manca – forse perché non vuole quello che ha già tanto quanto desidera quello che non può avere.
Ultimamente vedo spesso in TV una pubblicità di tanti anni fa. Quella della Crodino e del Gorilla che invita a restare umani.
Poi ascolto la radio e sento che a Treviso nello spogliatoio della Benetton Rugby i giocatori si sono scambiati i regali di Natale. Peccato che Cherif Traorè nel suo pacchetto abbia trovato due banane marce
Poi leggendo su Facebook scopro che in questi giorni il giocatore francese dei PSG Kylian Mbappé è stato vittima di una shitstorm perché la fidanzata Ines Rau è transgender.
Di fronte a un deserto, un fiume ha due scelte: gettarsi con la foga tra le sabbie, determinato ad attraversarle e irrigarle, con il rischio di seccarsi e spegnerai per sempre, oppure evaporare e diventare nuvola, per volare sopra il deserto e, piovendo sulle montagne tornare fiume Donna Gracia – Altai –