
Disco semplicemente sorprendente
ANAIS
Emily Dickinson
I’m Nobody! Who are you?
Are you — Nobody — Too?
Then there’s a pair of us!
Don’t tell! they’d advertise — you know!
How dreary — to be — Somebody!
How public — like a Frog —
To tell one’s name — the livelong June—
To an admiring Bog!
Lo shopping natalizio sarà strano quest’anno.
Invece di incrementare i profitti di Amazon, si potrebbe chiedere ad amici e familiari un buono acquisto per un’attività locale che potrebbe essere in difficoltà.
Librerie, ristoranti, parrucchieri, estetisti, teatri, cinema, artigiani, qualunque cosa ti interessi o ti serva.
Sperando di poterli aiutare ad essere qui l’anno prossimo.📷
Copiato ed incollato molto volentieri!!!
1791 – In un piccolo teatro di Vienna, il Theater auf der Wieden, viene rappresentata in prima assoluta l’opera “Il flauto magico”, di Wolfgang Amadeus Mozart #musica #personaggio
Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi di ogni occhio è il cielo intero. È mio, quando lo guardo. È del vecchio, del bambino, del re, dell'ortolano, del poeta, dello spazzino. Non c'è povero tanto povero che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone. Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole. Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente. Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti.
Guardando la classifica FIMI dei vinili più venduti … viene da chiedersi… ma siamo in paradiso?
Esiste un tempo per tutte le cose, esiste un tempo per meravigliarsi di tutto.
Un tempo per vivere tutte le emozioni, tutti i pensieri, tutti quei gesti che mi hanno rattristato come se avessi voluto viverli e non ci riuscissi.
Non riuscire a sentire, ad essere umano…a convivere da dentro l’anima triste con gli uomini miei fratelli sulla terra.
Non riuscire ad essere utile nemmeno sentendo.
Non riuscire ad essere pratico, quotidiano, nitido.
Ad avere un posto nella vita, un destino tra gli uomini, un’opera, una forza…
…una volontà, un orticello, una ragione per riposare, una necessità per distrarmi…Non riuscire ad avere una cosa…una sola cosa venuta direttamente dalla natura per me.
Ah, poter sentire tutto in tutte le maniere, vivere tutto da tutte le parti, essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo.
Realizzare in se tutta l’umanità di tutti i momento in un solo momento diffuso, profuso, completo e distante.
Mi sono moltiplicato per sentirmi, per sentire ho dovuto sentire tutto, sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi.
Mi sono spogliato, mi sono dato, e in ogni angolo della mia anima, io, ho messo un altare ad un Dio differente…
“io che sono più fratello di un albero che di un operaio, “io, che sento più il dolore presunto del mare quando batte sulla spiaggia che il dolore reale dei bambini che sono battuti…”
“io, infine, letteralmente io, e io anche metaforicamente; io, inviato dal Caso alle leggi irreprensibili della vita…”
“Io, questo degenerato superiore senza archivi nell’anima, senza personalità con valore dichiarato…”
“io, l’investigatore solenne delle cose futili, che sarei capace di andare a vivere in Siberia solo perché non ne sopporto l’idea…”
“Io, che tante volte mi sento così reale come una metafora, come una frase scritta da un malato nel libro della ragazza incontrata sul terrazzo, o una partita a scacchi sul ponte di un transatlantico…”
“Io, il paesaggio sullo sfondo…”io, una lettera nascosta, io, consapevole del cielo poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solamente lo sento; io, esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia; io, l’intervallo tra ciò che sono e ciò che non sono, tra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere…la media astratta e carnale tra cose che non sono niente, più il niente di me stesso…io, che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio…Io, varco interrotto di un impulso invisibile…
io, temporalesco e silenzioso;
io, lontano dal rumore della terra…
lontano dal silenzio del cielo…
(A.Chimenti)