TERZA DI COPERTINA: “Mio Dio, questo è un paradiso” pensa Mae Holland un assolato lunedì di giugno quando fa il suo ingresso al Cerchio. Mai avrebbe pensato di lavorare in un posto simile: la più influe
nte azienda al mondo nella gestione di informazioni web, un asteroide lanciato nel futuro e pronto a imbarcare migliaia di giovani menti. Mae adora tutto del Cerchio: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, i tavoli da ping pong per scaricare la tensione, le feste organizzate, perfino l’acquario con rarissimi pesci tropicali. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta. “Se non sei trasparente, cos’hai da nascondere?” è uno dei motti aziendali. Cioè, condividere sul web qualsiasi esperienza personale, trasmettere in streaming la propria vita. Nessun problema per Mae, tanto la vita fuori dal Cerchio non è che un miraggio sfocato e privo di fascino. Perlomeno fino a quando un ex collega non la fa riflettere: il progetto di usare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro è davvero privo di conseguenze o rende gli esseri umani più esposti e fragili, alla fine più manipolabili? Se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi?
APPUNTI DISORDINATI DI LETTURA (NON UNA RECENSIONE): In alcune recensioni trovate in rete ho trovato scritto che IL CERCHIO sarebbe un libro più angosciante di 1984 di Orwell, più inquietata de IL MONDO NUOVO di Huxley e con paragoni ad altri romanzi del genere, sole che questi romanzi sono stati scritti quando, i fatti narrati, erano immaginabili e non già tangibili nella vita di ognuno di noi. Tutti siamo coscienti cha la nostra privacy viene LETTERALMENTE VIOLENTATA dalla presenza di telecamere oramai ovunque … installate con la scusa della sicurezza e che ogni apparecchio elettronico (Smartphone, Tablet e Computer) è rintracciabile in qualsiasi momento … Quest’ultimo argomento di un romanzo del 2010 di Paolo Ferrari dal titolo CRIPTOCRAZIA. Ho trovato la traduzione, in un paio di casi, violentata. Per esempio quando il padre, malato, di MAE chiede alla figlia di aiutarlo a spostarsi e la chiama “pisello odoroso” quando forse la trazione più giusta per “sweet pie“ in quel caso sarebbe stata tesoro. In un altro caso, sempre MAE … sempre lei, scappa nei meandri del CERCHIO con un uomo sconosciuto ed ad un certo punto lei si chiede come possa fidarsi di quell UOMO CALLIGRAFO.
Dopo quello che ho scritto potrebbe sembrare un libro inutile e da lasciare sullo scaffale della libreria. NO non è proprio così. ANZI
Questo libro ci deve far riflettere tutti quanti sulla NOSTRA (e non VOSTRA e NON LORO .. MA NOSTRA) smania di condivisione di qualsiasi cosa si faccia
… e se mi soffio il naso devo controllare
Quello che ho prodotto, quanti chili pesa
E se c’è del pericolo per l’ascensor.
ELIO E LE STORIE TESE – Nubi di ieri sul nostro domani odierno
a quando un gruppo Instagram su CACCOLE E MOCCIO ?
Oppure questa nostra smania di essere perennemente connessi non sia invece una paura della vita reale ….
occhi sguardi volti mani parti corpi pezzi brani bocche lingue versi suoni
così umani troppo umani
Virginiana Miller – L’Inferno sono gli altri
La paura di essere toccati, abbracciati, baciati, amati.
Un altro motivo per il quale il libro va letto è che alla fine MAE messa davanti al dilemma di poter scegliere se distruggere il Grande Fratello con poche semplici parole o lasciarlo vivere e impadronirsi delle nostre vite farà la scelta più conveniente per se stessa. Quale sarà lo dovrete scoprire leggendo il libro … ma intanto chiediamoci quante volte ognuno di noi ha approfittato della situazione per ottenere vantaggi o premi che forse non meritava ? Quante volte abbiamo fatto scelte non nell’interesse delle persone che ci stavano intorno ma solo esclusivamente del NOSTRO ?